21 Maggio 2021 – Giornata europea Rete Natura 2000

Il 21 maggio si celebra la Giornata europea di Rete Natura 2000, il principale strumento dell’Unione per la conservazione della biodiversità diffusa sul territorio.
ll progetto Natura 2000, cominciò a prendere piede già nel 1979 quando, agli articoli 3 e 4 della direttiva Uccelli, si affermava l’obbligo, per gli Stati membri della Comunità europea, di istituire delle zone di protezione speciale per gli uccelli e le adeguate misure di conservazione.
Vengono così gettate le basi teoriche per la costituzione delle ZPS, le Zone di Protezione Speciale, vale a dire la prima “metà” della Rete Natura 2000. Dopo altri 13 anni nasce la Direttiva Habitat, che (all’articolo 3) istituisce ufficialmente la Rete affiancando alle ZPS i SIC, i Siti di Importanza Comunitaria (detti anche ZSC, Zone Speciali di Conservazione, alla fine dell’iter istitutivo) e prevedendo che ogni Paese aderente all’Unione europea applichi sul proprio territorio il progetto con un sufficiente numero di siti Natura 2000 e valide misure di conservazione e gestione.
Complesso, ambizioso, articolato, il progetto della Rete Natura 2000 nel corso degli anni è stato progressivamente “riempito” di contenuti normativi e concreti aspetti progettuali anche nel nostro Paese.
La rete Natura 2000 in Italia oggi comprende, oltre il 10% dei mari italiani, 630 ZPS e 2348 SIC/ZSC e copre oltre il 20% del territorio nazionale tra cui l’area SIC IT3240015 “Palù del Quartier del Piave”. Quest’area è oggetto del Progetto LIFE17 – NAT/IT/507 PALU QdP “Participatory Agroforestry deveLopment: a tool for restoring and sUstaining the Palù del Quartier del Piave site”.
Con questo progetto si intende invertire l’attuale tendenza di contrazione dei prati stabili che si caratterizzano come habitat 6410 e 6510 intervenendo a vari livelli e con modalità diverse in particolare per espandere la presenza di numerose specie floristiche di rilievo conservazionistico che nei palù hanno il loro habitat elettivo ma che oggi non sono più diffusamente presenti a causa dell’abbandono dei prati.